PRAESTAT CAUTELA, QUAM MEDELA!
In questo passaggio voglio argomentare un’affermazione, al posto di formulare risposte plausibili ad una singola domanda.
Talvolta è necessario ricorrere alle fonti, siano esse storiche, letterarie, scientifiche, linguistico/etimologiche, per poter dare forza, credibilità e congruenza alle nostre affermazioni personali.
Le fonti, mi riferisco a quelle attendibili, consultabili, condivise, rappresentano le radici, le basi solide delle nostre affermazioni personali che, qualora risultino inoppugnabili, costituiscono la miglior tutela nell’esprimere le nostre idee e il nostro personale punto di vista su uno specifico argomento o nel dibattito corrente.
La fine degli anni ’80 del secolo scorso (fa impressione vero?) e tutti gli anni che seguirono, furono e lo sono tutt’ora caratterizzati da una svolta significativa nella comunicazione-marketing. Ad esempio nel settore dentifrici e spazzolini da denti, si passò dall’avere un “sorriso smagliante” o dal “fiore che ti spunta in bocca”, al messaggio pubblicitario che incentrava il focus della comunicazione sul concetto di salute e prevenzione, infatti, chi non ricorda questo adagio: “…perché prevenire è meglio che curare.”, “…consigliato dalla Federazione Medici Dentisti Italiani”, etc, etc.
Da allora la cultura salutista tipicamente occidentale e di diretta importazione “a stelle e strisce”, si sforza di ricordare a noi consumatori/cittadini/individui/soggetti senzienti/autori ed artefici del proprio destino, quanto sia importante abbracciare uno stile di vita quotidiano e di soddisfazione dei bisogni della Persona, improntati alla prevenzione primaria della malattia.
Diversi anni or sono l’O.M.S., individuava nella significativa modifica dello stile di vita individuale, l’atto di maggior efficacia nella cura, talvolta nella regressione delle 4 Patologie più diffuse nel mondo occidentale: Sovrappeso, Diabete, Ipertensione Arteriosa, Cardiomiopatia degenerativa (I.M.A.). Il dato sconfortante è che queste Patologia, lungi dall’essere debellate, al contrario, crescono per numero e per diffusione nella Popolazione Mondiale (fenomeno adducibile alla globalizzazione?).
Il risultato è che l’aspettativa di vita per genere, tende ad allungarsi, anche se parimenti non cresce la qualità e la soddisfazione di vivere una vita piena, soddisfatta, individuata e orientata al benessere e alla realizzazione ideale di sé stessi e della Comunità, intesa come espressione ultima dell’Io Collettivo.
La Cura prevede, molto spesso l’impiego d’una Terapia. Se la Persona necessita di terapia, significa che manifesta segni e sintomi di una malattia, ergo la Salute è temporaneamente o, purtroppo definitivamente compromessa e con essa anche il pieno senso di soddisfazione e benessere individuale.
Ricordo che l’O.M.S. definisce lo Stato di Salute come manifestazione del Benessere e mai come una condizione di assenza di malattia. Ancora indica nella Prevenzione Primaria la conditio sine quae non, per poter innescare percorsi virtuosi che potrebbero contribuire con successo alla diminuzione di nuovi casi/anno per determinate patologie assai diffuse, nella così detta Società del Benessere (definizione del tutto incoerente con le condizioni di salute attuali della Comunità Mondiale e del Pianeta).
Il fatto che la Popolazione invecchi, non implicherebbe necessariamente un aumento delle patologie; la senescenza non è uno stato di malattia, tutt’altro, essa dovrebbe rappresentare quell’era del soggetto, in cui esperienza acquisita e saggezza (senex/saggio è radice di senescenza), nell’aver condotto un’esistenza sana, aiutano a trascorrere gli anni della piena maturità “liberi e lieti da immediati affanni”.
Al contrario le evidenze scientifiche e le elaborazioni statistiche di campioni significativi della popolazione occidentale , ci consegnano un quadro assai disarmante per quel che riguarda l’effettiva qualità della vita e del benessere individuale delle persone che hanno oltrepassato la VI decade di vita.
Molte analisi condotte da autorevoli osservatori in campo Medico/Sociale ed Antropologico, indicano come la scarsa attitudine alla prevenzione, alla modifica dello stile di vita individuale, alla moderazione, alla pratica di attività fisica e, contestualmente il ricorso sempre più parossistico alle proprietà salvifiche del Taumaturgo e del Farmaco, abbiano innescato un circolo vizioso ed involutivo nella società moderna/contemporanea/occidentale, incrementando atteggiamenti passivi Vs la presa in carico della Responsabilità Individuale nel portare benefico a sé, agli altri ed all’ambiente, adoperandosi per agire positivamente e contribuire, ognuno con la sua Opera Individuale a costruire scenari futuri in cui sia possibile vivere nel pieno delle potenzialità soggettive, in condizioni di salute ottimale, incrementando il Benessere per sé, per chi abbiamo attorno a Noi, preservando le risorse e l’Ecosistema.
La lingua Latina è stupefacente per la chiarezza e l’estrema capacità di sintetizzare concetti complessi in poche parole e strutture sintattiche asciutte, prive di orpelli. Per questo motivo ho scelto la frase che fa da titolo a questo Paragrafo: “Prestat Cautela, quam Medela!”
“Il Tuo Infermiere” è il luogo d’incontro fra coloro che necessitano ritrovare equilibrio e benessere, anche se questo significa affrontare un percorso impegnativo, al termine del quale non si garantisce il ripristino dello statu quo ante la malattia, né la completa ed assoluta restitutio in integrum.
“Il Tuo Infermiere” consente di incontrare Professionisti che coinvolgono il Paziente nel progetto di ristrutturazione delle Abitudini di Vita Quotidiana e di riprogrammare azioni e comportamenti, orientandoli, per il futuro, alla Prevenzione Primaria per arginare, minimizzare il rischio di recidive, offrendo modalità di soddisfare le attività della vita quotidiana (A.D.L.) che siano alternative sì, tuttavia coerenti con l’Obiettivo Finale: condurre un’esistenza appagante e liberata, nella quale il piatto della bilancia propenda per Dare Vita al Tempo, piuttosto che Tempo alla Vita.
“Il Tuo Infermiere” ti coinvolge in un processo di trasformazione delle strutture del pensiero che hanno generato abitudini scorrette. Come dirlo altrimenti?
Chiuderò così come ho cominciato: Mens Sana in Corpore Sano
Uno dei libri che ho spesso fra le mani e sfoglio, alla ricerca della sfumatura di significato più affine a ciò che desidero comunicare è, senza alcun dubbio, Sinonimi e Contrari (Rusconi Libri, ed. 2005).
Si tratta di un’edizione assai modesta; per il resto c’è la rete.
Il vocabolo pre-venire è una parola composta da due parti distinte, contigue, correlate, complementari e conchiuse nel significato:
- lat. prae= prima, avanti;
- tat. venire-gr. bainò-sardo bènnere= cammino, piede, passo; nel senso generale di muoversi avanti e fare l’andatura. (dal Dizionario Etimologico Online, www.etimo.it)
“Il Tuo Infermiere” è l’habitat nel quale “Il Viaggio è la Meta”, quanto la “Domanda è la Risposta”.
Le righe che seguono sono, per così dire “unisex”. Sono per Te che hai scelto di farne parte, Cliente o Professionista. Come ho precedentemente illustrato, “resistere sarà irresistibile” (claim dei Virgin Active Club).
“Il Tuo Infermiere” è un’esperienza, un percorso, un punto di partenza e l’arrivo.
- Un’Esperienza guidata per aiutarti ad esplorare il territorio al di fuori della “Tua zona di Comfort” e utilizzare al meglio le risorse espresse/disponibili, manifestare quelle inespresse, individuare ogni potenzialità latente e compiere il primo passo in avanti (appunto pre-venire);
- Un Percorso attraverso il quale apprenderai il modo di percepire cosa esattamente sta cambiando in Te ed attorno a Te, prenderne consapevolezza e continuare ad agire il cammino per incrementare la Tua l’autonomia e determinare l’andatura della Tua Trasformazione.
- Un punto di Partenza, dal quale muoversi in avanti dotato dell’equipaggiamento sufficiente e necessario a compiere almeno il primo passo. “Il Tuo Infermiere” imprime “…alla palla la spinta iniziale” (cit. “La mia voce ti accompagnerà”, M.H. Erickson, ed 1983 Casa Editrice Astrolabio, Roma, pagg.104-105) e poi si posiziona insieme a Te nella Cabina di Regia della Realtà, affiancandoti, seguendo il tuo ritmo; assecondando l’andatura, manovrando sui doppi comandi di cui è dotata, per facilitarti nell’apprendere nuovi comportamenti ed abitudini; è la bussola ideale per orientarsi nel territorio del cambiamento, un cambiamento che, nel divenire fattivo, favorisce la trasformazione; un millimetro alla volta, inizialmente, poi ad una velocità incrementale e paziente;
- L’Universo, quello conosciuto almeno, è in costante espansione; la differenza che fa la differenza fra Noi e lo Spazio è il limite o tempo relativo che abbiamo a disposizione per raggiungere una determinata Meta; ritengo sia inutile competere con l’Universo, potrebbe significare attendere e, dunque, arrestarsi; “Il Tuo Infermiere” consente di navigare sicuri, anche in acque agitate; Tu sei al comando e puoi contare sulla Squadra per tracciare la rotta, incedere in avanti e continuare il viaggio/percorso, raggiungere un luogo sicuro, far cambusa e riprendere ad avanzare; un fatto accomuna l’Universo e l’esperienza umana: la finitezza della propria esistenza.
Prevenire è quella scelta che incide profondamente, tuttavia, positivamente sul modus vivendi. Il progetto condiviso da “Il Tuo Infermiere” e il Cliente si basa, necessariamente, sul presupposto che:
- “per ottenere dei risultati validi bisogna stabilire in anticipo e chiaramente il modus operandi”. (cit. vocabolario Treccani online, treccani.it)
Per tutte le altre situazioni, tende a prevalere l’accidia e l’indulgenza verso se stessi. Quella che Julio Velasco (Allenatore dell’Italia Volley) definisce “Cultura dell’alibi”.
Per questo è fondamentale che il processo di riabilitazione e ristrutturazione delle proprie abitutdini, verso un nuovo “modo di operare nella realtà”, che Tu sia un Paziente/Cliente o un Professionista non fa alcuna differenza, deve passare da un accordo, un compromesso, un contratto fra due parti dialetticamente all’opposto.
Citare le fonti, come abbiamo già discusso precedentemente, aiuta i nostri interlocutori a dare credito alla comunicazione.
Ora che la disanima del concetto di Prevenzione ha trovato una certa soddisfazione, voglio concludere con la definizione di Prevenzione in ambito Sanitario, argomento che è direttamente collegato alle attività de “Il Tuo Infermiere”
Una di queste definizioni, vale tutte le altre e quella che segue è un estratto della pagina dedicata alla Prevenzione in Sanità, del sito ufficiale AULSS 1 Veneto che ho trovato sul motore di ricerca, una volta digitata la parola chiave:
- “La prevenzione, in sanità, è il complesso delle misure utili a prevenire la comparsa, la diffusione e la progressione delle malattie e il determinarsi di danni irreversibili quando la patologia è in atto.
Gli interventi di prevenzione si dividono in:
- primaria;
- secondaria;
- terziaria.
- PREVENZIONE PRIMARIA
Ė la forma classica e principale di prevenzione e comprende tutti gli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza delle malattie nella popolazione, combattendo le cause e i fattori predisponenti. Spesso l’intervento mira a cambiare abitudini e comportamenti scorretti (intervento comportamentale) - PREVENZIONE SECONDARIA Ha come obbiettivo l’individuazione precoce dei soggetti ammalati o ad alto rischio per poter ottenere la guarigione o impedire l’insorgenza e la progressione della malattia.
- PREVENZIONE TERZIARIA È rivolta a ridurre la gravitàe le complicanze di malattie ormai instaurate e sconfina spesso nella terapia: ad esempio, una appropriata dieta per un diabetico. In questo ambito si inserisce anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale.”
(cit. da il sito ufficiale AULSS 1 Veneto: http://www.aulss1.veneto.it/sezione/la-prevenzione-primaria/)
“Il Tuo Infermiere”, apparentemente, si occupa solo di Prevenzione Secondaria e Terziaria.