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La cardiopatia ischemica e le sue complicanze rappresentano una delle cause di morte più comuni nel mondo intero.

Ogni anno si verificano milioni di infarti miocardici acuti non fatali mentre il numero dei casi mortali si è ridotto via via col tempo in conseguenza delle modificazioni dei fattori di rischio e del miglioramento delle terapie mediche.

Oggi è noto che un’ulteriore diminuzione della mortalità e della morbilità possa essere conseguita riducendo al minimo il tempo tra l’insorgenza dell’infarto e l’inizio delle terapie.

Come si manifesta?

L’ischemia miocardica è originata da una mancata ossigenazione del muscolo cardiaco dovuta per lo più alla chiusura delle arterie che portano il sangue al muscolo cardiaco.

Le coronarie sono le arterie che vengono colpite dalle placche aterosclerotiche e possono subire una chiusura parziale o totale generando la sofferenza cardiaca, l’infarto.

I principali fattori di rischio per l’infarto sono: l’età, il sesso maschile, familiarità, fumo di sigaretta, ipertensione, ipercolesterolemia e diabete.

Dolore al petto

L’angina pectoris è una manifestazione clinica dell’insufficiente apporto di sangue al cuore, si può manifestare in maniera localizzata in sede retrosternale o irradiarsi al collo, alla mandibola, al dorso, al braccio sinistro o entrambe le braccia.

Solitamente si manifestano altri sintomi quali: vertigini, palpitazioni, sudorazione profusa, dispnea, nausea e vomito. I dolori da angina possono durare da 5 a 15 minuti, i pazienti con infarto possono presentare un forte dolore anginoso della durata di 15-30 minuti.

E’ importantissimo riconoscere questi segnali per intervenire nel più breve tempo possibile per salvare quanto più tessuto muscolare miocardico. Intervenendo precocemente con la medicina di emergenza si riducono drasticamente le complicanze.

Molto dipende da quanta area muscolare viene colpita dall’infarto. Se trattasi di una piccola arteria periferica, sarà colpita una piccola area, al contrario se le placche o il trombo formatosi dal distacco di una placca ostruisce una arteria coronaria, l’area interessata sarà maggiore e la morte del muscolo inevitabile se non si interviene velocemente. più muscolo cardiaco muore maggiori saranno le complicanze e i rischi di morte.

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