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ALIMENTAZIONE E PERCORSI NUTRIZIONALI ADEGUATI E PERSONALIZZATI

     Il cancro è una patologia multifattoriale; esistono molti studi in merito che dimostrano l’esistenza di fattori predisponenti all’insorgenza dei tumori e, di altri che, purtroppo, ne sostengono l’attività e la durata.

Un fattore predisponente può essere costituito da una errata alimentazione; di nuovo, diversi studi, rivelano che curare il proprio percorso nutrizionale costituisca un beneficio ed un fattore importante nel ridurre il rischio di insorgenza e progressione tumorale. Infatti, possiamo decisamente affermare ,che una nutrizione mirata  personalizzata, costituisca un’importante forma di prevenzione prima che si manifesti la malattia (attuando una rimozione dei fattori di rischio) e, anche dopo che si è manifestata clinicamente: anche in questo caso verrà valutato e proposto un piano nutrizionale personalizzato atto a “collaborare” con le varie terapie, per contenere la progressione della malattia stessa.

Quindi, in un paziente oncologico è fondamentale programmare un percorso nutrizionale preciso, il cui scopo sarà affrontare meglio la malattia, garantire una buona qualità di vita, ristabilire il giusto stato nutrizionale, limitare la tossicità delle terapie (controllando gli effetti collaterali) ed infine, cercare di limitare la proliferazione di nuove cellule neoplastiche.

La variabilità delle patologie neoplastiche sta cambiando, ed evolvendo, rapidamente nelle popolazioni in cui vi è una grossa spinta economica soprattutto dal punto di vista urbano ed industriale.

Sebbene l’ereditarietà genetica influenzi il rischio di cancro (nella maggior parte dei casi) ed, anche il cancro stesso, derivi da alterazioni genetiche cellulari, la maggior parte della variabilità di rischio per la popolazione è legata a fattori “non ereditati” dalle generazioni familiari precedenti.

Si può decisamente constatare ed affermare che il cancro sia l’espressione di numerose alterazioni, genetiche ed epigenetiche causate da molti fattori, interni ed esterni.

Per quanto riguarda l’alimentazione, cosa si può fare per attuare una giusta prevenzione?

La risposta sembrerebbe ovvia: alimentarsi bene….sembra facile…ma è davvero così?

Partiamo da alcune fondamentali premesse e considerazioni, riguardo alle scelte da mettere in pratica per seguire una reale nutrizione funzionale:

-scegliamo sempre  la qualità di ogni alimento di cui ci nutriamo

-preferiamo sempre frutta e verdura di stagione ,cercando di capire da quale tipo di coltivazione derivino ,in che modo siano stati trattati ,come siano stati conservati e da quale luogo provengano.

-privilegiamo alimenti alcalinizzanti, i cui residui non metabolizzati dall’organismo abbiano un pH basico (come la frutta e quasi tutti i vegetali il pH è un valore che indica l’acidità o la basicità di una sostanza con una scala che va da 0 a 14).

Una dieta alcalina è in grado di preservare la salute del corpo umano e di mantenerlo in equilibrio. L’organismo umano ha bisogno di un ph stabile ed è lievemente alcalino. Quando il pH dei tessuti (compreso il sangue che è un tessuto connettivo ” liquido “) è spostato su valori acidi, significa che si è verificato un accumulo di tossine acide, oppure, si ha perdita di elementi alcalini quali ad esempio calcio e sodio.

L’acidificazione del nostro personale terreno (che ha come concausa numerosi sintomi e disturbi) riduce la funzionalità del nostro sistema immunitario favorendo l’ossidazione, e quindi, la senescenza cellulare. Un’alimentazione adeguata ed equilibrata, tra alimenti alcalini e acidi, permetterà di preservare l’equilibrio del corpo e della salute. Le cause dell’acidificazione sono molteplici: eccessivo introito di alimenti acidificanti, assunzione di farmaci, carenza di oligoelementi e vitamine, inquinanti ambientali, sedentarietà, alterazioni metaboliche, disfunzione degli organi emuntori, infezioni di varia origine e stress psicofisico.

Quali sono i segni di acidosi che possiamo riscontrare nel nostro corpo, ed in particolare, cos’è l’acidosi?

Tutti i processi biochimici che avvengono nel nostro organismo sono fondamentali per la vita, ma, producono un accumulo di scorie metaboliche che vengono eliminate attraverso l’intestino i reni la pelle e i polmoni. Molte di queste sostanze di scarto sono acide e devono essere neutralizzate ed eliminate. Se  il nostro corpo non funziona in equilibrio, assisteremo a tutta una serie di problematiche, perlopiù infiammatorie legate ad una condizione di acidosi metabolica.

 Questi sintomi compaiono gradualmente in un organismo, ed è quindi difficile, rendersene conto ma, principalmente, si palesano in stanchezza mattutina, disturbi del sonno, reflusso gastrico e pirosi, costipazione, emicrania frequente, sudore freddo, alterata sensibilità al freddo, dolori  e crampi muscolari, bronchite cronica con eccessiva formazione di muco, perdite vaginali biancastre, alterazione dell’umore, assenza di energia e stanchezza cronica continua.

Oltre alla giusta integrazione per ripristinare il pH, sarà sicuramente necessario correggere la propria dieta. Chiunque volesse controllare il proprio sistema acido-base e capire quale sia l’impatto dell’alimentazione deve considerare il cosiddetto PRAL, cioè l’indice di riferimento alimentare che mostra il potenziale acido che i cibi hanno sui reni:

-valore PRAL negativo: alcalinità

-valore PRAL positivo: acidità.

In generale gli alimenti che provocano acidosi sono quelli che contengono sostanze il cui catabolismo porta quindi alla formazione di acidi. Ciò avviene ad esempio per le proteine della carne che rilasciano acido solforico, nitrico e urico; gli animali carnivori, la cui dieta è costituita prevalentemente da carne, hanno l’enzima uricasi o urato ossidasi che li protegge dalla contaminazione da acido urico legate al consumo di carne; l’uomo non possiede tali enzimi, e quindi, può andare incontro a patologie legate all’accumulo di acido urico (gotta, reumatismi, calcoli renali).

Un altro importante fattore di prevenzione, è tenere in considerazione, l’indice glicemico degli alimenti, in grado di aumentare la concentrazione di insulina che, essendo un ormone anabolico, stimola naturalmente la proliferazione cellulare e quindi di conseguenza risulta essere pro-tumorale.

INDICE GLICEMICO ALIMENTI

Grande importanza rivestono anche tutti gli alimenti con proprietà antinfiammatoria , antiossidante e di riequilibrio del microbiota.

ALIMENTI ANTINFIAMMATORI

ALIMENTI ANTIOSSIDANTI

In ultimo, ma non per questo di minore importanza, va curato anche un altro tipo di alimentazione; quella dei sentimenti e dei pensieri, (poiché essi stessi influenzano il nostro sistema immunitario anti-cancro) che devono rimanere positivi, di gioia di amore e di gratitudine verso la vita.

Importante è anche l’alimentazione “bioenergetica”, cioè dell’energia vitale (Prana) che si assume col respiro.

Il nostro corpo è il “nostro tempio” e siamo quello di cui ci nutriamo.

Il cibo che mangiamo può essere, o la più sana e potente forma di medicina, o la più lenta forma di veleno” (Ann Wigmore).

Dr.ssa Caterina Giannini

Dottoressa in scienze naturali e biologiche, nutrizione metabolomica, nutrizione funzionale, nutrizione olistica, fitoterapia Iridologia

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