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broncopneumopatia cronica ostruttiva

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco).


E’ una malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree, di entità variabile a seconda della gravità.

La malattia (nota in inglese come Copd, Chronic obstructive pulmonary disease) è solitamente progressiva ed è associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che provoca una riduzione consistente della capacità respiratoria.
Ad aggravare questo quadro clinico è l’aumento della predisposizione alle infezioni respiratorie di origine virale, batterica o fungina. Non esiste al momento una cura efficace, ma sono disponibili diversi trattamenti per controllare i sintomi e per evitare pericolose complicanze.
Fondamentale è invece la prevenzione, per ridurre al minimo i fattori di rischio (fumo di sigaretta in primis).
I due sintomi principali della Bpco sono la tosse e la dispnea, qualche volta accompagnati da respiro sibilante. La dispnea compare gradualmente nell’arco di diversi anni e nei casi più gravi può arrivare a limitare le normali attività quotidiane. In genere, queste persone sono soggette a infezioni croniche dell’apparato respiratorio, che occasionalmente provocano ricadute accompagnate da una sintomatologia aggravata. Con il progredire della malattia questi episodi tendono a divenire sempre più frequenti. Il principale strumento diagnostico per la Bpco è la spirometria, che permette di misurare la capacità polmonare residua.
Trattamenti per gestire la malattia e consentire di raggiungere i seguenti obiettivi sono:

  • prevenire la progressione della malattia
  • ridurre i sintomi
  • migliorare la capacità sotto sforzo
  • migliorare lo stato di salute generale
  • prevenire e trattare le complicanze
  • prevenire e trattare l’aggravarsi della malattia

 
La BPCO viene trattata con farmaci detti broncodilatatori, che si assumono per via inalatoria, questi dilatano le vie aeree e garantiscono maggior flusso di aria possibile.
Nelle forme più gravi vengono utilizzati dei farmaci antinfiammatori potenti come il cortisone.

Anche l’ossigenoterapia e la ventilazione meccanica sono altre possibilità terapeutiche che si possono adottare per facilitare l’ossigenazione.
 
Il FUMO DI SIGARETTA è tra le principali cause individuate tra i fattori ambientali più rilevanti in quanto accellera e accentua il decadimento natuirale della funzione respiratoria.
 
Occorre tuttavia evitare l’esposizione a polveri, sostanze chimiche, vapori o fumi irritanti, polveri sottili che possono infiammare i bronchi e portare infezioni respiratorie quali bronchiti, polmoniti e pleuriti che deteriorano ulteriormente la parete bronchiale


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